2013 PER LA TERZA VOLTA IL TAR DA RAGIONE AL CONSORZIO AXA

CONSORZIO AXA – Per la terza volta il TAR da’ ragione al Consorzio

 

 

La storia ormai è nota: un bel giorno dell’anno 2000 il Comune di Roma delibera di aumentare fino al 50% i contributi erogati ai consorzi stradali per la manutenzione delle strade aperte al pubblico transito.

Passano un po’ di anni e il Campidoglio, forse perché morso dai debiti, ci ripensa: non più il 50% a tutti, ma solo a qualche consorzio. Agli altri, in base a criteri alquanto fumosi, il 35%. Oppure – peggio che mai! – una percentuale da stabilire anno per anno sulla base di quanto entra nelle casse capitoline.

Manco a dirlo, il Consorzio Axa presenta immediatamente ricorso al TAR, che gli da ragione una prima volta, ritenendo assai vaghi e soprattutto discriminatori i criteri di assegnazione delle percentuali di contributi.

Per tutta risposta, il Campidoglio sospende del tutto i versamenti, giustificando il provvedimento con la pendenza del giudizio.

Il Consorzio Axa, però, insiste e inoltra un ulteriore ricorso al TAR, che per la seconda volta gli da’ ragione, ingiungendo al Comune di chiarire una volta per tutte i criteri in base ai quali ha tagliato i contributi e ha sospeso i pagamenti.

Incurante delle due pronunce del TAR, la Giunta capitolina, con la deliberazione n. 207 del 22 giugno 2011, conferma la stessa ripartizione anche per il 2012, con attribuzione del 35% al Consorzio AXA, mentre del 50% alla maggior parte degli altri Consorzi.

Ne è conseguita, per il Consorzio Axa, la necessità di proseguire il giudizio.

Risultato: il TAR per la terza volta ha dato ragione al Consorzio, annullando di fatto la delibera n. 207 e condannando il Campidoglio al pagamento delle spese di giudizio, 1.500 euro.

Fatto sta che, nonostante le tre condanne del TAR, il Campidoglio ci deve i contributi per gli anni 2011-2012-2013, per una cifra che sfiora il milione e mezzo di euro.

Una cifra importante, specie per il bilancio del nostro Consorzio, che si aggira sul milione e mezzo/due l’anno.

Anche perché… seppure il Comune non paga, le buche vanno tappate e le strade riasfaltate. E provate un po’, “colleghi” consorziati, ad indovinare chi paga?

 

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