2013 ZANZARE BASTA PESTICIDI

Zanzare

BASTA PESTICIDI NELL’ARIA – USIAMO I LARVICIDI

 

Sì, è vero, lo sappiamo tutti che qualcuno potrebbe indignarsi di fronte all’idea di incidere così pesantemente sul ciclo della natura, sterminando i neonati di una specie prima che abbiano il tempo di diventare adulti. Le indignazioni “animaliste”, però, si trasformano subito in convinti e rabbiosi impulsi genocidi nel momento in cui si scopre che i “piccoli” in questione sono le larve delle zanzare, che, alla faccia della bellezza della natura, si cibano del nostro sangue.

Dopo un inverno sui generis come quello

 

che abbiamo avuto quest’anno, tanta pioggia e poco freddo, le zanzare si stanno già leccando i baffi, pregustando i succulenti pasti ematici che si faranno molto presto ai nostri danni.

E’ opportuno, quindi, che il Consorzio non solo affronti l’argomento per informare i residenti sulle strategie di guerra che ha già cominciato ad adottare, ma soprattutto perché quella contro le zanzare è una battaglia che sì, si può vincere, a condizione, però, che a combatterla siano tutti. Il Consorzio nelle aree comuni e ogni residente nel suo spicchio di terreno.

E ATTENZIONE: tutti coloro che non voglio saperne di diffondere pesticidi nell’aria, temendone – giustamente, come vedremo più avanti – la tossicità, possono tirare un sospiro di sollievo. I protocolli sperimentali, infatti, hanno evidenziato che per ottenere risultati davvero apprezzabili non serve a niente spruzzare tonnellate di sostanze chimiche sugli esemplari adulti, quanto piuttosto cospargere prati, fogne e chiusini di pasticche, polveri o oli larvicidi naturali, tra l’altro innocui per le altre specie oltre che per l’uomo, attaccando le uova prima che si schiudano o al massimo i bachi sopravvissuti che riuscissero uscirne.

Proprio un mese fa, si è svolta nella Sede Centrale del C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Roma una tavola rotonda cui hanno partecipato i più illustri ricercatori delle Università italiane, per individuare da una parte le migliori strategie per debellare le zanzare e dall’altra la messa al bando una volta per tutte dei pesticidi, tanto dannosi per la salute.

Le principali conclusioni a cui si è giunti sono riassumibili così:

·  gli insetticidi sono responsabili di uno stato di contaminazione generalizzato del territorio, sia nelle zone urbane, che in quelle agricole, che ha raggiunto un livello tale da determinare un significativo effetto negativo sugli ecosistemi e sulla stessa salute umana;

·  i Protocolli sperimentali hanno permesso, in passato, l’immissione sul mercato di molti prodotti chimici. Gli studi attuali ne hanno però evidenziato, sia negli animali che negli esseri umani, anche gli aspetti cronici, quali ad esempio, l’accumulo negli organismi viventi e nelle catene alimentari, le alterazioni della funzionalità genetica, le interferenze endocrine, ecc. Nonostante ciò, tali fitofarmaci continuano ad essere consigliati e sparsi nell’ambiente;

·   alcuni protocolli sono stati forniti all’Agenzia di Protezione Ambientale americana  direttamente dalle stesse case produttrici dei suddetti prodotti;

·  gli insetticidi sintetici, compresi quelli più usati, come i PIRETROIDI, che vengono classificati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “sostanze moderatamente pericolose”  per l’uomo, hanno in realtà conseguenze anche molto gravi sulla salute umana e animale (mammiferi). La letteratura descrive in proposito tutta una serie di reazioni acute derivanti da esposizione diretta o indiretta a questi e ad altri insetticidi di largo consumo. Alcuni studi recenti mostrano tra l’altro, un’associazione tra piretroidi e cancro;

·  la categoria a maggiore rischio per l’esposizione ai pesticidi è quella dei bambini, sia prima della nascita (ossia nel grembo materno), sia dopo. Vari studi hanno infatti dimostrato effetti nefasti su bambini e adolescenti, la cui crescita fisica e psichica viene compromessa dall’esposizione agli insetticidi;

·  l’Istituto Superiore di Sanità ne sconsiglia l’impiego nel trattamento anti-zanzara, con particolare riferimento alla vegetazione arbustiva, dove, per altro, nelle città, si annida buona parte della biodiversità residua. Gli insetticidi sintetici, infatti, hanno conseguenze molto gravi su tutti i sistemi naturali, sia terrestri che acquatici, ormai ad un livello tale da determinare il collasso di interi ecosistemi, soprattutto se già sottoposti a stress antropici;

·  per quanto riguarda le api, poi, che impollinano circa l’80% delle piante, ma che continuano, sembra inspiegabilmente, a morire, si era fino ad oggi consideratala esclusivamente la tossicità acuta dei vari insetticidi. La ricerca, invece, ha ora rivelato che la tossicità cronica, e cioè il progressivo accumulo dei veleni nel loro organismo, è altrettanto grave. Per quanto alcune sostanze siano considerate poco tossiche, si è visto che questi prodotti, seppur leciti e approvati, sono assolutamente nocivi anche per gli apoidei. E’ un fatto di estrema gravità, perché, se gli impollinatori scompaiono, collasseranno anche le stesse zone agricole, in cui dette sostanze chimiche vengono usate con grande ignoranza;

 

· per quanto riguarda gli esseri umani l’illustre chimico Prof. Luigi Campanella (già Presidente della Società Chimica Italiana), non si è stancato di ripetere: “Si fa sempre riferimento alla tossicità, che certamente è un elemento importante, ma non è il solo. La pericolosità di un composto deriva da 3 proprietà che sono: la TOSSICITA’, la STABILITA’ (quanto resta nell’ambiente) e l’ACCUMULABILITA’ (l’accumulo con le altre sostanze già presenti). La TOSSICITA’ da sola, non significa nulla, perché se un composto è tossico, ma vive nell’ambiente pochi secondi, il rischio è minimo. Se però quella stessa sostanza vive un’ora il rischio è maggiore, e se vive un anno il rischio è ancora maggiore . Quindi, la STABILITA’ è un elemento fondamentale che quasi mai viene preso in considerazione quando si fanno delle scelte sui prodotti da adottare. La STABILITA’ e l’ACCUMULABILITA’ non vengono considerate e questo è un grosso errore”;

·  è stato ricordato che già viviamo sotto una “cupola chimica” e che siamo continuamente bombardati da altre sostanze sintetiche, sia in casa, che fuori. Gli insetticidi, accumulandosi con gli altri inquinanti chimici presenti nell’ambiente, avranno degli effetti cronici sinergici, reagendo tra di loro, oppure reagendo con l’organismo in modo differenziato ma cumulativo e determineranno una serie di gravi sindromi anche sulla salute umana;

·  sempre il Prof. Campanella è stato critico anche riguardo alla libera decisionalità di intervento concessa, in base alla quale ogni Amministrazione o singolo privato può decidere di farsi “disinfestare” il suo ambiente, senza che vi siano controlli o possibilità di salvarsi da vere e proprie ondate tossiche, che contaminano aria, terra, acqua, piante, animali e le  persone, risparmiando proprio le zanzare. Anche chi rifugge da tali pratiche, sarà costretto a subirne le conseguenze: “Il cittadino è troppo libero, cioè, quando si tratta con delle cose pericolose, non ci dovrebbe essere libertà assoluta e autonomia di ciascuno di poter fare ciò che si vuole nel proprio giardino, nella propria strada o, comunque, nel proprio ambiente” – ha asserito Luigi Campanella – “In commercio esistono prodotti che si sa essere pericolosi, ma non vengono eliminati. Esistono innovazioni sul modo di affrontare il problema della lotta agli insetti e purtroppo di questi aggiornamenti quasi mai si tiene conto, manca cioè il confronto continuo tra le Istituzioni e la Comunità scientifica. Ritengo che questa sia una battaglia importante che richiede l’impegno di tutti, sia dei cittadini che dei cosiddetti addetti ai lavori.”;

·  è emerso quindi come i Ricercatori rimangano il più delle volte inascoltati, perché non viene  tenuto conto degli aggiornamenti progressivi. Tra Comunità Scientifica e le Istituzioni preposte alla Protezione della Società e dell’Ambiente, manca infatti il confronto continuo, per cui i risultati degli sforzi di ricerca e di analisi, non sempre vengono tenuti nel debito conto e applicati da chi deve compiere scelte politiche.

Dalle varie ricerche nazionali e internazionali presentate, è infatti risultato che gli insetticidi, a causa del loro diffuso effetto tossico, hanno ridotto drasticamente le popolazioni dei predatori delle zanzare (pipistrelli, libellule, gechi, uccelli insettivori) e degli altri insetti, col paradossale risultato di una sempre maggiore presenza di   zanzare, compresa la Aedes albopictus, la famigerata Zanzara tigre, e altri insetti fastidiosi.

Le zanzare, anche quella tigre, non rappresentano in Italia un pericolo mortale, mentre l’inquinamento da insetticidi nebulizzati o sparsi nell’ambiente, non ancora tenuto nella giusta considerazione, porta conseguenze a breve, medio e lungo termine nei confronti della salute umana e ambientale e dovrebbe essere evitato.

Dal punto di vista della tutela ambientale vi è infine da osservare che le infestazioni possono essere combattute con metodi ecologici e alternativi basati anche e soprattutto sulla corretta informazione e la collaborazione consapevole dei cittadini.

 

L’OLIO DI NEEM

I risultati che si ottengono ricorrendo ai dannosi pesticidi si possono senz’altro ottenere anche con l’olio di Neem, che è il più adatto ad essere utilizzato senza particolari attrezzature, anche all’interno di uffici ed abitazioni. Con questa sostanza ci si può difendere in tanti modi dagli insetti striscianti e volanti, zanzare in particolare, utilizzandolo sia in ambienti interni che esterni e persino come repellente cutaneo.

Attraverso le opportune norme di comportamento, suggerite dagli Specialisti, dovrà essere praticata innanzitutto la prevenzione, E DA TUTTI, senza la quale verrà vanificato ogni risultato.

 

Cos’è l’OLIO DI NEEM?

Il nīm (Hindi: , nīm), in Italia conosciuto anche come neem, secondo latraslitterazione inglese, è un albero (Azadirachta indica) della famiglia delle Meliacee nativo dell’India e della Birmania.

Ha numerose proprietà medicamentose tanto che in India lo chiamano “la farmacia del villaggio”. Per secoli gli indiani sono ricorsi a questa pianta per curare dolore, febbre e infezioni. All’inizio di ogni anno molti indù ne mangiano qualche foglia. Inoltre si puliscono i denti con i suoi rametti, curano i disturbi della pelle con il succo ricavato dalle foglie e ne bevono l’infuso come tonico.

ll nīm, presente nelle regioni tropicali, appartiene alla famiglia del mogano. Raggiunge 30 metri di altezza e circa 2,5 metri di circonferenza. Dato che di rado perde le foglie, fornisce ombra tutto l’anno. Cresce in fretta, richiede poche cure e sopravvive bene nei terreni poveri.

Agli abitanti dell’India è noto da molto tempo che le foglie del nīm allontanano gli insetti molesti; per questo mettono foglie di nīm nei letti, nei libri, nei recipienti, nelle credenze e negli armadi. Nel 1959 un entomologo tedesco e i suoi allievi, dopo avere assistito nel Sudan a un’impressionante piaga di locuste durante la quale miliardi di esse divorarono le foglie di tutti gli alberi tranne quelle del nīm, si misero a studiare questa pianta con grande impegno.

Gli scienziati hanno appreso da allora che il complicato arsenale chimico del nīm è efficace contro oltre 200 specie di insetti come pure contro vari acari, nematodi, funghi, batteri.

L’industria produce oggi un fitofarmacobiologico, l’azadiractina, estratta dall’albero di Neem, ma anche dai rami, dai fiori, dai semi e dalle foglie.

Si può usare:

SPRUZZATO

Miscelato con acqua, in rapporto mediamente di 1:100 (1 litro olio e 99 litri acqua) può essere nebulizzato (a basso volume e a sole calato, in quanto fotosensibile) su vaste superfici (come in agricoltura biologica) e su persone, animali ed i luoghi in cui si soggiorna, anche all ’aperto (giardini, siepi, piante, orti e frutteti). Per un metodo casalingo: diluire poche gocce di olio di Neem in 1 litro di acqua tiepida o in acqua a temperatura ambiente alla quale andrà aggiunta una scaglia di sapone di Marsiglia (per scioglierlo) e irrorare con un piccolo spruzzatore a mano. Per superfici più estese sarà utile un irroratore a spalla.

SPALMATO

Per proteggere meglio i bambini, gli animali domestici e le persone più sensibili, aggiungere qualche goccia di olio di Neem ad una crema da spalmare sulle parti scoperte del corpo.

LARVICIDA

Qualche goccia di olio di Neem in acqua stagnante (sottovasi, vasi con fiori, grondaie, piccoli depositi non copribili, ecc.) impedisce alle larve di zanzara di raggiungere il pieno sviluppo.

DOVE TROVARLO?

Esistono in commercio soluzioni già pronte, a base di Neem, da nebulizzare o spalmare, ma anche spirali, bracciali protettivi, spray, diffusori e incensi. L’olio e i prodotti a base di Neem sono reperibili nelle erboristerie ben fornite, nei punti di vendita dei Rimedi Ayurvedici e presso i produttori, anche on line.

 

 

Bacillus thuringiensis israelensis

L’olio di neem, comunque, non è il solo prodotto larvicida naturale .

Dando per scontato che gli unici risultati apprezzabili contro le zanzare si ottengono impedendo che le uova si schiudano o attaccando le larve, un altro prodotto molto efficace è il Bacillus thuringiensis israelensis, un batterio già presente in natura e quindi non dannoso per altri animali.

Il Bacillus si può acquistare sotto forma di fluido, granuli o pastiglie, e va posto nei tombini, sottovasi e in qualsiasi altro contenitore in cui c’è ristagno d’acqua.

Per il corretto utilizzo di qualunque prodotto larvicida, in ogni caso, bisogna sempre attenersi strettamente alle indicazioni riportate sull’etichetta della confezione dello stesso.

 

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