APPELLO ALLE AUTORITA

TASI: paghiamo 2 volte? PIANO CASA: più oneri per tutti

DIRETTIVE COMUNALI PER I CONSORZI STRADALI: il Consorzio Axa è diverso

TASI (Tassa Sevizi Indivisibili)

DOPPIA IMPOSIZIONE PER I CONSORZIATI?

Com’è noto, il nuovo sistema di imposizione locale con l’introduzione della I.U.C. (Imposta Unica Comunale), si articola nell’IMU:Imposta municipale sui fabbricati; nella TASI:Tassa sui servizi indivisibili e nella TARI:Tariffa sui rifiuti.

Già per quanto riguarda la TARI va detto che di tutte le voci dei servizi compresi nella stessa, tra cui la pulizia delle strade (spazzamento e lavaggio) e quant’altro, i consorziati fruiscono soltanto del trasporto a discarica e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, mentre pagano la TARI nella sua interezza, che peraltro ammonta mediamente, per ciascun consorziato, ad un importo annuo, superiore al contributo consortile.

Questo significa che annualmente il costo del solo servizio di svuotamento dei cassonetti della spazzatura, con relativo trasporto a discarica e smaltimento, svolto dall’AMA, supera quello di tutti i servizi e le attività che svolge il Consorzio, vale a dire:

a) manutenzione e gestione del Depuratore e dell’impianto di pubblica illuminazione (per i quali solo di energia elettrica si spendono oltre  € 200.000,00);

b) manutenzione (compresa irrigazione automatica alimentata da pozzi) delle aree verdi di uso comune compreso il parco;

c) cura (con potatura periodica) del patrimonio arboreo;

d) servizio generale di pulizia del Comprensorio (con spazzamento meccanico e manuale);

e) lavori di manutenzione della rete stradale e di quella fognaria;

f) trasporto a discarica e smaltimento dell’ingente quantità di scarti vegetali, compresi quelli raccolti porta a porta provenienti da giardini privati, nonché di rifiuti speciali come i fanghi del Depuratore;

g) disinfestazione;

h) e naturalmente le spese per il personale dipendente, per il contenzioso e per quant’altro, come da bilancio, occorre per la gestione del Consorzio.

Ma il confronto tra costi potrebbe essere poco significativo se si prescindesse dalla qualità dei servizi svolti dal Consorzio e dallo stato di manutenzione delle strade, del verde e delle alberature non facilmente riscontrabile in altri quartieri di Roma.

Tuttavia, non basta un’amministrazione consortile virtuosa, ispirata a rigidi criteri di economia ed efficienza, a tranquillizzare i consorziati, dal momento che, oltre a quanto attualmente accade per la TARI, pagando prestazioni – come la pulizia delle strade – che essi non ricevono dall’AMA ma dal Consorzio, si prospetta nell’immediato il loro assoggettamento alla TASI. Il gettito di tale Tassa è finalizzato alla copertura dei servizi indivisibili come: pubblica illuminazione, sicurezza, manutenzione strade, manutenzione del verde, protezione civile, biblioteca, attività culturali e manifestazioni.

Com’è evidente, per quanto riguarda il Comprensorio Axa, taluni fondamentali servizi, tra quelli sopraelencati, sono svolti dal Consorzio, a spese dei consorziati, in base agli obblighi previsti nella Convenzione di lottizzazione del Comprensorio.

Di tutto ciò, per evitare una “doppia tassazione” a carico dei consorziati, si dovrà necessariamente tener conto nella delibera che l’Assemblea Capitolina adotterà, nel prossimo autunno, per stabilire, previa quantificazione dei costi dei servizi indivisibili, le aliquote TASI.

CHIEDIAMO FIN D’ORA CHE, IN TALE SEDE,  VENGA PREVISTA, PER I CONSORZIATI AXA, LA ESCLUSIONE DALLA IMPOSIZIONE TASI DEI COSTI RELATIVI AI SERVIZI CHE RIENTRANO NEI COMPITI ISTITUZIONALI DEL CONSORZIO E, COME TALI, SONO SVOLTI DALLO STESSO.

PIANO CASA

VANTAGGIO PER ALCUNI MA ONERI PER TUTTI!

L’idea del Piano Casa, partita nel 2011, era quella di favorire la “rigenerazione urbana”, come ha scritto qualcuno, ovvero rilanciare l’edilizia in crisi incentivando la costruzione di nuove abitazioni e locali commerciali, le ristrutturazioni di vecchi appartamenti, gli abbattimenti e le successive ricostruzioni o i semplici aumenti di cubatura.

La legge, in deroga agli strumenti urbanistici ma nel rispetto dei diritti dei terzi, consente di ampliare gli edifici esistenti ricadenti nelle seguenti categorie: edifici residenziali unifamiliari e plurifamiliari, come ville indipendenti, case a schiera o palazzine, purché ultimate alla data del 31 dicembre 2008.

L’ampliamento è consentito nei limiti del 20% del volume e in ogni caso, per gli immobili residenziali, non può essere superiore a 70 mq. In pratica, è possibile, ad esempio, chiudere il portico di una villetta, oppure scavare sotto la stessa per creare una taverna o chiudere un balcone realizzando una veranda.

Particolare vantaggio, inoltre, viene dato agli edifici destinati ad attività produttive ed artigianali, ad uso commerciale (negozi, edifici industriali, ecc), misto (palazzine con negozi al piano terra) o adibiti a servizi socio-assistenziali (asili nido, case di cura, etc.), che si possono ampliare del 25% fino ad un massimo di 500 mq.. Le percentuali sono incrementate di un ulteriore 10% quando vengano realizzati degli impianti di produzione di energia rinnovabile non inferiore ad 1kw di potenza.

Per quanto riguarda il Comprensorio AXA, il Piano Casa  mentre è un vantaggio per i singoli che se ne avvalgono, si traduce in un aggravio per gli altri.

I nfatti, ricadono indistintamente sulla generalità dei consorziati il maggior costo dei servizi e le spese di adeguamento delle infrastrutture, in particolare rete fognaria e Depuratore, che inevitabilmente conseguono agli intereventi di ampliamento, poiché le opere di urbanizzazione primaria del Comprensorio sono commisurate alle originarie consistenze previste in  Convenzione.

Ciò accade malgrado una quota degli oneri complessivi dovuti dagli interessati per gli interventi previsti dal Piano Casa, sia destinata specificatamente alle opere di urbanizzazione primaria, ma paradossalmente ad introitarla è il Comune e non già il Consorzio, che provvede (a spese dei consorziati) alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture del Comprensorio.

Relativamente al Piano Casa, Roma Capitale incassa per ciascuna pratica, per oneri complessivi, dai 310 ai 370 euro circa per mq.; di questi il 20% sono destinati ad opere di urbanizzazione primaria, il 30% ad opere di urbanizzazione secondaria; il 10% ed il restante 40%, rispettivamente come contributo sui costi lavori e come contributo straordinario legato alla legge.

E’ assolutamente inspiegabile perché, relativamente alle pratiche riguardanti il Comprensorio AXA, la quota di oneri concessori prevista per opere di urbanizzazione primaria, debba essere incamerata dal Comune, con un introito di circa 60/70 euro per mq. di superficie ricavata col Piano Casa, che sono destinati agli interventi di adeguamento delle infrastrutture per i quali Roma Capitale non sborsa alcunché!

IL CONSORZIO, NELL’INTERESSE DEI CONSORZIATI, CHIEDE IL RICONOSCIMENTO DEL PROPRIO DIRITTO ALLA SPETTANZA DI TALI ONERI, IN QUANTO DESTINATI ALL’ ADEGUAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE CONSORTILI CONSEGUENTE AGLI INTERVENTI DEL PIANO CASA.

Analogamente, il Consorzio non può esimersi dal rivendicare il diritto al canone che il Comune riscuote per le occupazioni del sottosuolo per la installazione delle rete dei servizi (ACEA, Telecom, Italgas, ecc.). Il fatto che nel Regolamento della TOSAP, il Comune abbia previsto l’applicazione di detto canone anche in caso di proprietà privata, non significa che per quanto riguarda l’AXA possa ignorarsi che trattasi di Comprensorio di lottizzazione sottoposto a regime di Convenzione. Tale particolarità va considerata per le implicazioni che comporta, nell’ambito del Comprensorio stesso, l’applicazione delle norme e delle disposizioni che lo riguardano.

Nel nostro caso si tratta di una servitù che grava su strade di proprietà dei consorziati, per la quale il Comune ne percepisce il canone, restando del tutto estraneo a ciò che comporta la presenza dei sottoservizi nel sottosuolo consortili con possibili conseguenza di qualsivoglia natura con ripercussioni negative per i consorziati.

DIRETTIVE COMUNALI PER I CONSORZI STRADALI

SPECIFICITA’ DEL CONSORZIO AXA

Le diposizioni impartite da Roma Capitale in via transitoria, nelle more dell’adozione di un apposito Regolamento sui Consorzi stradali, si basano sul presupposto del carattere pubblicistico degli Enti consortili, desunto da pronunce giurisprudenziali, secondo le quali i consorzi di cui al D.L.Lgt. n.1446/1918 sono da considerare “enti pubblici non economici”. La motivazione di tali pronunce sta nel fatto che tali Consorzi sono stati costituiti con la “esclusiva finalità di sistemazione e la manutenzione di strade vicinali aperte al pubblico” e, “con l’obbligo di svolgere le sole attività tassativamente stabilite dalla legge”.

In considerazione di ciò, nella circolare d’indirizzo (prot. 31766 del 11.7.2007) diramata dal Comune, VII Dipartimento, si è ritenuto che i Consorzi fossero vincolati, nell’espletamento della loro attività, al rispetto della normativa in materia di lavori pubblici (D.Lg.vo del 17 marzo 1995, n.157, e successive modificazioni ed integrazioni).

Le disposizioni in tal senso sono state impartite alla generalità dei Consorzi senza tener conto della specificità del Consorzio Stradale Centro Residenziale AXA, che, diversamente da tutti gli altri, NON è finalizzato esclusivamente alla manutenzione delle strade ma, essendo anche un Consorzio di lottizzazione, è tenuto istituzionalmente allo svolgimento di ulteriori molteplici attività e servizi, previsti dal proprio Statuto.

Poiché tale diversità è stata esplicitamente riconosciuta dal TAR Lazio, II Sezione, con sentenza n. 10765/13 del 4.12.2013, Roma Capitale non può che prenderne atto e, ritenute non applicabili sic et simpliciter al Consorzio Axa le disposizioni espresse nella menzionata circolare, provvedere alla emanazione di appropriate indicazioni che rispettino le statuizioni del TAR, riconoscendo che, in virtù della accertata diversità del Consorzio AXA rispetto ai Consorzi esclusivamente stradali, lo stesso – come testualmente si legge in sentenza – “NON E’ SOGGETTO AL CONTROLLO DELL’AMMINISTRAZIONE, SALVA LA PREVENTIVA VERIFICA DI CONGRUITA’ DELLE SPESE DI MANUTENZIONE STRADALE AMMISSIBILI A CONTRIBUTO”.

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