Com’è noto lo scarico di acque reflue nel Depuratore consortile è soggetto ad un diverso regime di autorizzazione e di controllo a seconda che si tratti di “acque domestiche” o non domestiche, dette anche “acque industriali”.
Infatti:
- per gli scarichi delle acque domestiche l’autorizzazione attiene esclusivamente alla esecuzione dell’allaccio del fognolo privato nella fognatura consortile secondo le specifiche prescrizioni tecniche, dettate dal Consorzio e, in caso di ampliamento e/o modifiche dell’originario immobile, la previa verifica della capacità ricettiva del Depuratore;
- per gli scarichi delle acque non domestiche o industriali si applicano le disposizioni del Regolamento di cui il Consorzio è dotato per legge.
Trattasi , appunto del “Regolamento per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico delle acque reflue non domestiche in fognatura consortile” adottato nel gennaio 2011 e recentemente adeguato a sopravvenute, disposizioni normative.
Lo stesso stabilisce la disciplina per il rilascio e il rinnovo dell’autorizzazione allo scarico di acque reflue “industriali” posto che sono da ritenersi tali quelle “non assimilabili alle acque reflue domestiche”, indicate all’art. 6 della D.G.R.219/2011 ed all’art.2 del D.P.R. 227/2011.
Si ricorda, a titolo esemplificativo, che tra le acque reflue “non assimilabili alle acque domestiche” per le quali è pertanto applicabile la disciplina del Regolamento, rientrano quelle provenienti da:
- autolavaggi;
- distributori carburanti;
- piscine;
- etc………………………….
Conseguentemente, gli interessati alle attività dinanzi elencate sono tenuti a regolarizzare le rispettive posizioni presentando istanza al Consorzio per il rilascio e/o rinnovo di autorizzazione allo scarico nel depuratore consortile secondo le modalità e con la documentazione prescritta dal citato Regolamento disponibile in formato pdf.
Presso il Consorzio e sul sito stesso, è disponibile la modulistica occorrente con indicazione della documentazione di cui bisogna munirsi.
Si avverte che, l’inottemperanza alla normativa in materia ed in ogni caso lo scarico di acque “industriali” nel Depuratore consortile senza la prescritta autorizzazione sono perseguibili penalmente e che il Consorzio non può sottrarsi all’obbligo di denuncia agli Enti preposti alla vigilanza anti-inquinamento.
f.to Pietro Ferranti
IL PRESIDENTE
Roma, 2 maggio 2018
Prot. 1356
N.B. LA PRESENTE E’ DA VALERE COME FORMALE COMUNICAZIONE PER GLI ADEMPIMENTI AI SENSI DI LEGGE