
La velocità uccide. Sembra un’affermazione scontata, ma a tanti, troppi, incoscienti al volante, non vuole entrare in testa. Figurarsi se le strade su cui corrono non sono piste, ma quelle di un quartiere residenziale come Axa, con bambini in bicicletta, scolari a piedi, amanti del footing e anziani a passeggio.
I sistemi per dissuadere i “corsaioli” ci sarebbero: rallentatori, dossi, passaggi pedonali rialzati e chicane, per esempio, ognuno dei quali, però, presenta dei problemi. Primo fra tutti il costo.
I dossi in gomma, per esempio, su entrambe le carreggiate costano circa 300 euro ciascuno, a cui bisogna aggiungere il costo di chi li mette in opera, almeno altri 200 euro, del bulloni per fissarli sull’asfalto, altri 50 euro, e la manutenzione costante, perché prima del dosso i veicoli frenano, scaricandovi sopra la forza d’inerzia, che fa saltare i bulloni e consuma la gomma. Se poi a transitarvi sopra è un camion gli effetti deleteri si moltiplicano. Non bastasse, le grosse viti che fissano a terra gli elementi, vibrando ad ogni passaggio tendono a sollevarsi dalle loro sedi e se non vengono riposizionate tempestivamente diventano estremamente pericolose per la circolazione.
Quanto ai passaggi pedonali rialzati, i costi della realizzazione e della manutenzione sono alquanto inferiori, ma dato che si tratta opere stradali, come i dossi di gomma del resto, rientrano tra quelle soggette al contributo obbligatorio del 20% da parte del Comune, motivo per cui il Campidoglio nicchia su permessi e visti di congruità per non incrementare il debito già molto consistente, circa 1 milione e 200 mila euro, nei confronti del Consorzio.
Ma non è finita. Le strade dell’Axa sono private, cioè appartengono per convenzione fino alla mezzeria ai proprietari di ciascun lotto, è scritto nel contratto di acquisto, ma nello stesso tempo sono aperte al pubblico transito, perciò sono soggette alle regole del codice stradale e quindi all’autorità delle Polizia Locale, il nuovo nome dei Vigili Urbani, cui spetta la decisione se realizzare i dossi e dove collocarli. Ebbene, sono proprio loro a negare i permessi al Consorzio Axa per collocarli sulle strade in cui si corre di più, come Via Eschilo e Via Euripide, perché i sobbalzi rallenterebbero le ambulanze e i mezzi dei Vigili del Fuoco.
L’ultima soluzione potrebbero essere gli autovelox. Automatici, gestiti a distanza o piazzati a giorni alterni ora su una strada ora su un’altra del quartiere, dopo aver elevato un po’ di contravvenzioni agli indisciplinati, non appena la notizia della loro presenza si diffondesse, sicuramente rappresenterebbero un deterrente.
Insomma, qualcosa bisognerà pur fare per indurre i “corsaioli” a moderare la velocità ed attenersi al limite dei 40 kmh!
Maurizio Giandinoto
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