Sono più di 300, il 6,50% del totale, i consorziati dell’Axa che non hanno il nome né sulla cassetta postale, né sul citofono. Così, i postini che recapitano le comunicazioni del Consorzio, dall’invito all’Assemblea ai solleciti di pagamento del contributo “obbligatorio”, non trovando i destinatari riportano la corrispondenza indietro. E i consorziati anonimi diventano morosi. Alcuni, pochi fortunatamente, persino per migliaia di euro.
L’anonimato può anche essere una scelta, ma per lo più si tratta solo di mero opportunismo. Gente che non vuole farsi trovare o forse ha qualcosa da nasconder.
Ma attenzione: l’anonimato è illegale! Infatti la materia è regolata dalla legge:
Decreto Ministeriale del 9 aprile 2001, Art. 45:
Le cassette postali devono recare, ben visibile, l’indicazione chiara del titolare (nome e cognome), in caso diverso la posta non verrà consegnata, nemmeno se il vicino garantisce che effettivamente tal persona abita in quel luogo.
Pertanto, riportare sulla cassetta postale il nome ed il cognome dell’intestatario “ben leggibili” è un obbligo di legge (sul citofono è facoltativo per motivi di privacy).