La legge regionale 21 del 2009, che ha consentito l’aumento volumetrico delle abitazioni, è stata accolta con piacere dai proprietari delle villette all’AXA che così hanno potuto realizzare delle abitazioni per i loro figli o, vendendole, ricavarne dei notevoli profitti; anche il Comune ne ha tratto dei benefici incassando i succulenti oneri di urbanizzazione. Peccato però che l’urbanizzazione sia tutta a carico del Consorzio; infatti chi pensasse che il privato che realizza una infrastruttura urbanistica primaria surrogando lo Stato dovrebbe non essere tassato ma premiato, ancora non ha capito in che regime siamo.
L’aumento delle utenze e il diritto dei consorziati all’allaccio al Depuratore consortile richiede il potenziamento dell’impianto con la realizzazione di una terza linea di trattamento e un impianto di sollevamento per poter accogliere le acque che attualmente vengono conferite all’impianto di Casalpalocco per motivi altimetrici. Questo progetto, comprensivo dell’ammodernamento di alcune macchine già esistenti e ai relativi sistemi di controllo, ha richiesto per il suo sviluppo diversi mesi finché, nel novembre del 2019 è stato completato e consegnato al X Municipio per l’indizione della relativa Conferenza dei Servizi.
La conferenza di servizi (legge 241/1990) è un istituto di semplificazione dell’attività della pubblica amministrazione e tende ad evitare che un progetto si areni a causa della tempistica tra la richiesta e l’ottenimento delle autorizzazioni da parte dei singoli enti.
In conformità ai suoi obiettivi le norme prevedono:
– la sua indizione 5 giorni dalla richiesta;
– l’invio telematico del progetto a tutti gli enti interessati;
– la richiesta di chiarimenti o di documentazione integrativa può essere fatta una sola volta;
– i lavori della conferenza non possono superare i novanta giorni;
– si considera acquisito l’assenso dell’amministrazione il cui rappresentante non si sia espresso;
– all’esito dei lavori e, in ogni caso scaduto il termine di cui sopra, l’amministrazione procedente adotta la determinazione motivata di conclusione del procedimento.
Finalmente un decisivo intervento con l’intento di contrastare la burocrazia e abbreviare i tempi realizzativi delle opere di interesse pubblico, sempre che i funzionari pubblici vengano debitamente informati e rispettino le norme anche quando esse non siano solo vessatorie verso i cittadini.
Nella primavera del 2020 sono state inviate lettere di sollecito e richieste di informazione al X Municipio. Non avendo ricevuto riscontri, si sono iterate nei mesi successivi finché, a marzo 2021, finalmente è pervenuta una risposta in cui veniva motivato il ritardo. Si legge che il tutto è dovuto al mancato riscontro da parte di Citta Metropolitana di Roma Capitale (ex Provincia) per “impossibilità temporanea all’emissione del parere richiesto …(per)…..riorganizzazione uffici, eccessivo carico di lavoro, condizionamento da COVID-19 relativamente alle disponibilità di risorse umane”.
Questa risposta crea diversi dubbi in quanto la richiesta di indizione della conferenza è di oltre 16 mesi fa e pertanto i tempi indicati dalla legge erano scaduti molto prima che scoppiasse la pandemia; inoltre l’oggetto della richiesta non è trascurabile ma estremamente importante in quanto si tratta di un’opera di urbanizzazione primaria richiesta da un comprensorio che conta più di 15.000 cittadini, che meriterebbero maggior considerazione e rispetto da parte delle Istituzioni.
La legge parla chiaro ma forse gli uffici pubblici sono sordi e immuni da responsabilità.
Nel frattempo a chi chiede, con tutto il diritto, l’allaccio in fogna il consorzio non può che dire che attualmente, causa capienza depuratore, la domanda non può essere esaudita.
IL CONSIGLIERE
Maurizio Palchetti