Gare di appalto e qualità dei lavori
Ultimamente nel nostro Comprensorio sono stati effettuati importanti lavori di ripristino del manto stradale a carico e a cura delle ditte che per manutenzione o implementazione delle infrastrutture, gas, fibra ed energia, avevano ridotto le nostre strade ad un colabrodo. E‘ a questo punto utile fare alcune considerazioni, non sempre evidenti ad un profano, sul perché, a volte, i risultati di alcuni lavori non rispettino le giuste aspettative. Come nel detto che il pesce puzza dalla testa, le problematiche iniziano sino dalla fase di stesura delle regole con cui si deve condurre la gara di appalto tra le ditte invitate; la legge prescrive la gara quando il valore dell’appalto sia superiore a € 50.000.
In una gara di appalto condotta secondo le regole più ligie in termini di correttezza e trasparenza, i criteri per formulare una graduatoria tra le offerte pervenute sono due: economici e tecnici.
Il percorso di valutazione delle offerte secondo la “Procedura Negoziata” prevede, inizialmente, l’accertamento di tutti quei requisiti (certificazioni, situazione penale e contributiva, qualifiche etc.) che condizionano l’ammissione delle ditte alla gara stessa. Successivamente vengono valutate le offerte dal punto di vista tecnico e gestionale (capacità di realizzazione dell’impianto in esame, caratteristiche della componentistica offerta in termini di qualità ed affidabilità, manutenzione del sistema sia in fase che preventiva, etc.). In ultimo viene effettuata la valutazione economica.
I punteggi ottenuti nella valutazione tecnica ed in quella economica vengono sommati dando luogo alla classifica finale avendo stabilito che i punteggi tecnici e quelli economici non hanno pari valore ma vanno moltiplicati, prima della loro somma, rispettivamente per il coefficiente 0,7 e 0,3 al fine di ottenere il miglior compromesso tra qualità dell’impianto e sua economicità.
L’importanza della parte economica è facilmente comprensibile, non altrettanto quella tecnica; ed è infatti in questa che si gioca la gara. Offerte che sembrano a prima vista allettanti ed estremamente convenienti, spesso celano nei dettagli il perché della loro economicità; con la conseguenza di lavori scadenti che alla fine risultano più costosi e, a volte, pericolosi. Possiamo portare, con un esempio tra i più semplici, il caso del rifacimento del tappetino di usura delle strade. Si tratta di una delle opere più comuni ed anche relativamente poco care a cui una strada trafficata deve essere periodicamente sottoposta. L’operazione consiste nell’asportare mediante una “fresa” i centimetri superficiali di bitume ammalorati e, successivamente nella deposizione del nuovo tappetino, solitamente 3-5 cm, che viene successivamente compattato con il “rullo compressore”. La deposizione del nuovo tappetino viene effettuata dalla macchina “finitrice” che controlla l’altezza dello strato depositato e la larghezza mediante due bandelle laterali.
Cosa si deve controllare nell’offerta fatta dalle varie ditte concorrenti?
Sicuramente, e non solo, il parco macchine in dotazione, il loro anno di fabbricazione e le qualifiche dei dipendenti, lavoranti e tecnici; fermo restando che le qualità e le quantità dei materiali da utilizzare vengono descritti nel capitolato di appalto.
I parametri sopra elencati sono importanti per le seguenti ragioni:
– Parco macchine
La disponibilità di macchine superiori in numero rispetto a quelle strettamente necessarie garantisce che i lavori non subiscano ritardi a causa di altri impegni presi nel frattempo dalla ditta incaricata. Eventuali penalità per ritardi, sempre limitate, non ripagano minimamente dei disagi apportati da una strada a lungo dissestata.
– Qualifiche degli operatori
Facendo riferimento all’AXA, su oltre 22 km di strade ci sono circa 3.000 chiusini a supporto di tutte le utenze sotterranee necessarie a un agglomerato urbano. Considerando strade e marciapiedi si può dire che ogni 20 metri sulla sede stradale insiste un chiusino di cui, nel ripristino del manto, gli operatori devono tenere giusto conto se non si vuole creare un’ondosità a bassa frequenza con effetto “surf” non da tutti gradito.
– Vetustà dei macchinari
La precisione dell’altezza del tappetino che viene deposto è determinata dalla regolazione dell’altezza della “finitrice” e dalla sua rigidità; altrimenti la superfice risultante sarà affetta da discontinuità ad alta frequenza con conseguente effetto “shaker”.
Quanto detto non vuole certo essere esaustivo ma solo indicare come molti siano i punti da tener presente quando non si voglia solo “risparmiare” ma ottenere anche un risultato qualitativamente valido anche su lavori che, a prima vista, non sembrerebbero particolarmente complessi.
Comunque ci sarà sempre chi si giustificherà affermando che le ondulazioni a bassa frequenza servono contro i “colpi di sonno” degli automobilisti e quelle ad alta frequenza contro la “cellulite”.
IL CONSIGLIERE
Maurizio Palchetti