PROGETTO VIDEOSORVEGLIANZA

In una fase storica dove l’elemento sicurezza è messo costantemente alla prova, il mercato tecnologico offre una gamma di prodotti specifici atti a dissuadere, limitare e verificare atti vandalici o criminosi.
I sistemi di videosorveglianza (TVCC), sono uno degli elementi che le amministrazioni pubbliche, come i privati, hanno individuato per avere un maggior controllo delle aree ritenute sensibili. Il livello della tecnologia è cresciuto in maniera esponenziale nel corso degli anni, presentando sistemi sempre più sofisticati e semplici da utilizzare, con risultati eccellenti nel fornire informazioni dettagliate a chi di dovere. Verificare gli eventi con più occhi non significa essere certi che un evento non accada, significa aumentare sensibilmente l’effetto deterrente, e i risultati statistici sono alquanto evidenti.
Le tecnologie per la rilevazione sono a disposizione per quasi tutte le esigenze. I sistemi cablati e quelli wi-fi, offrono una capacità di adattamento alle diverse morfologie dei territori da video sorvegliare. Entrambi presentano pregi e difetti che sono da valutare e da plasmare con l’intento di ottimizzare il rapporto costi/benefici.
Sebbene non prese in considerazione in questa fase, ma in un’ottica di uno sviluppo possibile ed eventualmente necessario, le stesse tecnologie di base sono già pronte ad ospitare hardware che non si limitano alla sola visualizzazione, ma sono anche in grado di effettuare delle scelte sulla base di parametri pre- impostati. In un futuro si potrà eventualmente decidere di realizzare database con autorizzazioni agli accessi, verifica delle targhe, generazione di white e black lists il cui utilizzo è a disposizione per ogni criterio di controllo del quale si potrà sentire la necessità.
Le filosofie di archiviazione dei dati video sono diverse. Non esiste la migliore in assoluto ma bensì la più corretta per ogni esigenza. Il mercato offre oggi la possibilità di terziarizzare questa attività, ma esistono limiti e rischi da non sottovalutare. La nostra filosofia, commisurata alle condizioni economiche vagliate e disponibili e lo studio preventivo eseguito in questi mesi, atto a ottenere il miglior rapporto tra costi e benefici, ci ha spinto a considerare che l’affidare a terzi la gestione delle immagini, e quindi della nostra privacy, non sia né ottimale dal punto di vista economico né della sicurezza. L’ottimale è che la gestione delle informazioni sia legata al contatto ed al colloquio diretto con le Forze dell’ordine, che, sebbene oggi dequalificato, risulta essere il metodo complessivamente più corretto, non solo in termini di efficacia, sicurezza ed economicità, ma anche di valenza sociale, elemento fondamentale da non sottovalutare.
La sicurezza è un problema di civiltà e di cultura e va affrontato coinvolgendo lo Stato attraverso non solo le denunce post evento, ma anche con l’individuazione delle criticità. Dobbiamo incentivare la cultura della sicurezza e della salvaguardia delle infrastrutture del comprensorio, non i fatturati di aziende private.
Il progetto in fase di elaborazione, che sarà ampiamente illustrato nella prossima Assemblea Consortile, ha come principali criteri informatori la flessibilità del sistema, la minimizzazione dei lavori edili, la possibilità di modularlo nel tempo e l’estendibilità nelle funzioni. La flessibilità consentirà l’installazione dei punti di osservazione su qualsivoglia palo dell’illuminazione stradale (sono oltre mille) senza importanti lavori di scavo o allaccio e la possibilità di incrementarli rapidamente, in particolari occasioni o per sopraggiunte necessità, utilizzando dotazioni di magazzino; altrettanto importanti sono i criteri relativi alla qualità tecnologica e all’economicità sia dell’hardware che della gestione. Il progetto fornirà inoltre l’entità dell’investimento e guidandoci nella scelta dei tempi di realizzazione.

Maurizio Palchetti

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